giovedì 14 luglio 2016

I dieci must dell'estate triestina

Il triestino, d'estate, tende ad un'ottimizzazione del proprio tempo ancora migliore di quella solita, trascurando ancor maggiormente il proprio lavoro.
L'attento osservatore friulano si chiederà come il triestino riesca a diminuire ancora di più il suo già minimo tasso di produttività. La risposta è semplice. I triestini, d'estate, hanno delle attività che vanno assolutamente svolte, pena il ritiro della cittadinanza.
Ecco i dieci must dell'estate triestina: 

  1.  Andare al bagno almeno una volta a settimana, indifferente se prima/dopo o meglio ancora durante il lavoro. L'importante è non mettersi la crema che xe roba per fioi e sfoggiare la propria abbronzatura con amici, colleghi e furlani.
    [Don't try this at home. Meteve la crema che co'la salute no xe de scherzar  ]
  2. Stamparsi, meglio se a spese del datore di lavoro, il calendario delle sagre e osmize, e testare in ciascuna birra, omboli e cevapcici per poter produrre la classifica finale.
  3. Accertarsi della copertura del cellulare per poter far longhi sul gruppo facebook "Te son de Trieste se..." anche al mare.
  4. Partecipare attivamente alla movida triestina™ in via Torino, imbriagarse, esser molesto per poi tornare a casa non ricordando nulla. Il giorno dopo, indignarsi della situazione movida triestina™ in via Torino, perché ai suoi tempi no iera cussì.
  5. Far sfoggio di scontrosa grazia con i turisti.
  6. Allenarsi per la dodicesima edizione dell'Olimpiade delle clanfe, spacciando la panciata colossale che lo attende per un nuovo tuffo di propria invenzione.
  7. Allenarsi in bicicletta per la Rampigada Santa, porconandoghe alle auto che lo disturbano mentre cerca di stabilire il suo record. Mollata la bici e ripresa l'auto, ripercorrere Scala Santa, porconandoghe ai ciclisti che ne ostruiscono il passaggio.
  8. Andare due settimane in ferie in un luogo in cui "go comunque parlà sempre in triestin perché col triestin te se rangi par tuto".
  9. Andare a Barcola in Pineta, incanfararsi di birre in baracchino e a ora di cena, ancora in costume, ordinare una pizza per asporto chiedendo di farsela portare "là dela fontana". 

  10. Lamentarsi del caldo al terzo giorno di caldo, della bora al secondo giorno di bora e della pioggia al primo giorno di pioggia. L'andamento meteo ideale dunque sarebbe: sol - sol - bora - piova notturna - sol - sol - bora - piova notturna e così via. Al che il triestino si lamenterebbe per la monotonia di queste stagioni che non sono più come quelle di una volta.
  11. Bonus reclàm: ciorse in libreria un dei belissimi libri Monon Behavior per legerseli con calma a Barcola. Tipo "Le disgrazie del tran de Opcina" o "Meio un omo ogi e uno doman".
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2 commenti:

  1. 11°: "Me stago organizando per la Barcolana. Ma no te digo gnente, te me vederà in tivù e sui giornai". Sentida , giuro, con le mie orece!!!

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